
Pensavo questo mentre stavo ascoltando Ventotto minuti su Radio 2, l’insopportabile trasmissione di Barbara Palombelli, esempio della borghesia liberal all’acqua di rose (“de sinistra”), che invitava gli ascoltatori ad andare ad una presentazione di un libro presso l’ennesimo palazzo romano del centro. Ho avuto un attacco di vomito e ho mandato sinceramente a fare in culo lei e chi fa il palinsesto radiofonico.
Non si riesce infatti ancora a rompere questa logica incredibile per cui ciò che capita a Roma o a Milano capita all’Italia intera, anche culturalmente. Nessuno si è accorto che ad esempio il Nordest ha smesso di essere periferia attivando dei processi culturali avanzati (con case editrici, festival, design, gallerie, ecc.) nonostante l’epopea dei mille cornuti – celtici – della Lega, nonostante il sindaco Sceriffo che suggerisce di sparare agli immigrati travestendoli da leprotti, nonostante la simpatia di Brunetta o le puttane di Arcore?