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La cultura e la pochezza della sinistra

“Il sistema europeo, che considera la cultura un bene collettivo da valorizzare, è l’unico adatto a questo continente. I partiti della sinistra europea dovrebbero adoperarsi per mantenere i valori dello stato sociale, che però, viste le difficoltà della situazione odierna e la forte concorrenza dei paesi emergenti, può essere difeso solo in modo nuovo rispetto al passato. Mi sembra tuttavia che la sinistra non sia sorretta da un pensiero sufficiente a una realizzazione tanto complessa”.

Maurizio Pollini, La Repubblica, 3 dicembre 2010

A Nitsch “il sanguinario” negata la cittadinanza onoraria

E’ il solito papocchio all’italiana, e come sempre facciamo la figura dei deficienti. La trama in sintesi è questa.
In occasione dell’Asolo Art Film Festival viene organizzata nella cittadina trevigiana una mostra di Hermann Nitsch, annunciata alla stampa a luglio. Qualche giorno prima dell’inaugurazione della mostra il sindaco propone ed ottiene in giunta il conferimento della cittadinanza onoraria all’artista austriaco, che tra l’altro è spesso ospite ad Asolo in occasione dei suoi viaggi.
La settimana della vernice compaiono però in città manifesti contro Nitsch e scoppia la polemica sull’autore, fomentata dagli animalisti, mentre i soliti geni della Lega – al governo in città in coalizione – scoprono allora il tipo di arte che fa l’arzillo e barbuto vecchietto. In consiglio comunale si scopre allora che sono tutti contrari a dare il titolo al “sanguinario” Hermann (anche quelli di sinistra ovviamente), così per qualche giorno il sindaco traballa finché è costretto a fare marcia indietro.
In questo frangente politico la piazza, vera pancia della Lega, ha sempre ragione (e non solo al nord e nella politica locale), anche quando a battere i pugni sul tavolo sono i soliti animalisti oltranzisti ed ignoranti. La sinistra, anche nel piccolo di un comune come Asolo, perde ancora l’ennesima occasione per dire morettianamente qualcosa di sinistra.
Come sempre c’è da vergognarsi. Anche perché la mostra che avrebbe dovuto celebrare il grande Nitsch è piuttosto mediocre. Evviva.