Dopo un anno di vacche magrissime, fa tirare un respiro di sollievo vedere non solo tanta gente ad Artefiera, ma anche ricomparire i bollini a fianco le opere. Più di qualche gallerista ha
venduto e l’impressione che ne ho tratto è che in maniera particolare i più coraggiosi siano stati premiati: uno su tutti Mario Mazzoli (non era comunque l’unico a mostrare dei lavori interessanti), che ha presentato delle belle opere di sound art, seppur di perfetti sconosciuti. A fine fiera il suo stand aveva tanti bollini rossi da sembrare la Pimpa. Chapeau.

Fortunatamente il collezionista medio-piccolo, di cui stupidamente Politi si auspicava l’estinzione in un’intervista rilasciata alla Rai per la scorsa edizione della manifestazione (“piuttosto che comprare un’opera a Bologna spendete 2mila euro per una borsa firmata”), si è visto. Anche perché i prezzi paiono essere più ragionevoli. Speriamo che la rondine faccia per davvero la primavera.