Per una volta mi esprimerò in rima
per raccontare tutta la mia stima
per il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi,
che, pur poeta, alla cultura taglia i fondi.
Dovete sapere che il sommo di buona mattina
ha deciso di scrivere agli ex amici una letterina,
temendo di essere da questi sfiduciato
per il suo ruolo ed il suo felice operato
(parlar di “operato” par forse eccessivo,
considerato che il suo è incarico elusivo:
d’altronde ci siamo accorti, non è una svista,
che lui è stato il ministro più assenteista.
Ma non è facile coordinare il Pidielle
o star dietro a Berlusca che va a pulzelle).
Fatto sta che sull’edizione odierna del Foglio
Bondi ha perso qual che restava del suo orgoglio
scrivendo agli ex compagni comunistoni
perché in Parlamento non facessero i cattivoni:
“Suvvia, cari amici con falce e martello nel cuore,
continuerete a perdere, a ricevere dolore.
Ma fate almeno la buona azione per natale
e votate la fiducia a me, ministro niente male.
Diversamente, non per me un`onta sarebbe
ma per voi villani che la proporrerebbe”
(scusate le sgrammaticature sopraffini
tutta colpa della riforma Gelmini).
Ma caro ministro, non ti vergogni?
Tu che sulla cultura ci fai i tuoi bisogni?
Tu che hai messo Sgarbi alla Biennale
e parenti con posizione ministeriale?
Tag: parlamento
Fuoco e fiamme su Roma. Finalmente un po’ di realtà

Mi sono sempre stupito del fatto che, con la crisi economica, la grande disoccupazione, i tagli a molti settori centrali della vita dell’Italia decisi dal governo, il crollo di tutto il sistema paese (scuole, pubblica amministrazione, lavori pubblici, cultura eccetera eccetera), la gente se ne stesse anestetizzata a casa a guardare la tivù o passasse i sabati per negozi e centri commerciali.
Già da un paio di anni ho la sensazione che le persone vivano nel favoloso mondo dei polli, pieno fino all’orlo di merda spacciata per cioccolata. Trent’anni fa, con una simile situazione avremmo cercato di dar fuoco al parlamento e, alle manifestazioni, solo pochi politici avrebbero avuto il coraggio di presentarsi e parlare.
Ho avuto un fremito di piacere quando oggi, dopo le votazioni in parlamento con la fiducia comprata da Berlusconi, qualcuno abbia finito per incazzarsi ritenendo la cosa intollerabile. Il volto con cui si è presentata è quello – mai desiderabile – della violenza e del fuoco, ma finalmente la realtà bussa alla porta.
Già da un paio di anni ho la sensazione che le persone vivano nel favoloso mondo dei polli, pieno fino all’orlo di merda spacciata per cioccolata. Trent’anni fa, con una simile situazione avremmo cercato di dar fuoco al parlamento e, alle manifestazioni, solo pochi politici avrebbero avuto il coraggio di presentarsi e parlare.
Ho avuto un fremito di piacere quando oggi, dopo le votazioni in parlamento con la fiducia comprata da Berlusconi, qualcuno abbia finito per incazzarsi ritenendo la cosa intollerabile. Il volto con cui si è presentata è quello – mai desiderabile – della violenza e del fuoco, ma finalmente la realtà bussa alla porta.