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Sgarbi: voglio lotto alla Biennale

Ancora parole sulla Biennale, alle molte già dette, da parte del neosoprintendente di Venezia Vittorio Sgarbi nonché commissario dell’italico padiglione. Parola d’ordine mischiare: esporre gli artisti antichi all’Asenale e i nuovi nei musei veneziani. E poi mettere in luce i mille legami tra antico e moderno.
Proposte che non sono male. Vi ricordate il miracolo di Artempo in cui le carte erano magicamente mischiate? Miracolo, appunto, che capita di rado. E comunque peccato che lo scopo della mostra ospitata al padiglione italiano sia – per statuto – ben altro, cioè promuovere e mostrare le ultime ricerche nel campo del nostro Paese. Ma ovviamente Sgarbone avrà carta bianca dall’incompetente Bondi e probabilmente il presidente Baratta non farà tanti casini, per evitare strumentalizzazioni politiche e perdite di poltrone.
Alla fine avremo un sacco di persone che si vedranno il pur stratosferico Lotto col biglietto della Biennale, mentre gli sfigati artisti contemporanei ce li beccheremo in giro per la città. Un po’ come capita ai paesi che il padiglione non ce l’hanno. Ma questa volta, ne siamo sicuri visti i gusti da muffa dello Sgarbone, non se ne accorgerà nessuno.

Giovane che guarda Giovanbattista Cima

Giovedì sono stato all’anteprima della mostra di Cima da Conegliano. Quarantacinque opere, con dei pezzi da capogiro. I migliori a mio avviso sono i San Girolamo penitenti e poi le tavole di piccola dimensione, tra cui un meraviglioso tondo con Endimione Dormente, conservato alla Galleria Nazionale di Parma.
Mi sono visto in quel lavoro. Non tanto per l’intensa immedesimazione col soggetto (quella di Giulio Paolini per Lotto per intenderci), ma perché l’opera è sotto plexiglas e ci si riflette pesantemente. Vi saranno ovviamente ragioni di sicurezza, ma pittura e vetro vanno difficilmente d’accordo: perché devo soffrire? Preferirei forse non vedere piuttosto che una visione disturbata.
Penso che vedere sia un privilegio che non si debba negare a nessuno. Vedere me stesso tra le pennellate è invece un’irritante perdita di tempo.