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Rilasciate Ai Weiwei

Di sicuro ci sono artisti, intellettuali o attivisti politici meno famosi e quindi più sfortunati da difendere, in Cina come in qualsiasi altro paese. Però risulta ugualmente raccapricciante che la potenza asiatica abbia di fatto arrestato Ai Weiwei, che il grande pubblico ha conosciuto per la grande installazione alla Tate realizzata con milioni di semi di ceramica dipinta, ma soprattutto artista attivissimo anche politicamente. Non vi è sua notizia da quando la polizia lo ha arrestato lo scorso 3 aprile all’imbarco dell’aeroporto di Pechino. Nei giorni successivi sono scomparsi anche alcuni degli assistenti del suo studio.
Il Guggenheim ha lanciato un pubblico appello alle autorità cinesi per il rilascio dell’artista che si può sottoscrivere (lo trovate qui). Firmiamo, la nostra voce può essere d’aiuto a lui e agli altri attivisti. Non facciamo come L’UE o i governi dei singoli stati – compreso il nostro – che stanno a guardare per non disturbare il governo cinese.

Auguri Gillo, uomo libero!

Ho avuto la fortuna di conoscere Gillo Dorfles grazie agli amici di Trieste Contemporanea. In maniera particolare mi è capitato di pranzare con lui un paio di volte, una delle quali – in occasione del festival Comodamentetête à tête, in compagnia di una cara amica. In quell’occasione abbiamo parlato di politica e libertà di stampa: “C’è poca libertà nel nostro Paese”, era quello che cercavo di sostenere io, mentre lui candidamente mi ha spiegato che in realtà il vero problema è che non ci sia più, poiché qualcuno c’è l’ha scippata, seppur dolcemente. “Pochi si sono accorti che sono stati derubati, anzi le direbbero di essere più liberi di trent’anni fa, dato che ci hanno ormai convinti che il campo di tutte le nostre disponibilità sia ampiamente cresciuto. La libertà di stampa che abbiamo noi, confrontata con altri paesi, è perfino imbarazzante”.
Non so se avrò ancora la fortuna di conversare con quest’uomo nato proprio centro anni fa quando a Trieste c’era ancora l’Impero Asburgico. Ma queste parole per me saranno per me indelebili. Tanti auguri Gillo, per il suo secolo di vita all’insegna dell’anticonformismo.