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91milioni di evasione. Beccati gli Orler, re delle televendite

Qualche gallerista di sicuro si sarà fregato le mani per la felicità. Si sà, l’avversità, o meglio sarebbe dire l’odio, per i colleghi delle televendite (rei, come le case d’aste, “di turbare i prezzi, di non curarsi più di tanto del rapporto con gli artisti e di fare troppo i commercianti”) non è proprio cosa di poco conto.
Fatto sta che la Guardia di Finanza di Venezia ha accertato un’evasione di 91milioni di euro – sì, novantuno! – da parte di una casa d’aste che fa televendite di cui non è stato reso noto il nome. Si tratta di Orler, l’azienda di Favaro Veneto nota ai telespettatori nottambuli curiosi d’arte per i volti di Carlo Vanoni e Dario Olivi (che risultano estranei ai fatti). A questo si aggiungono poi 55 milioni di Irap e 18 milioni di euro per Iva non versata, il che fa capire quale fosse il vorticoso giro di affari dell’azienda.
Dopo aver beccato i ricconi di Orler, chissà se la GDF si occuperà delle molte altre gallerie che – bisogna ammetterlo – fanno quasi tutto a nero. Le piccole per i pochi soldi che girano, le grandi per cifre importanti. D’altronde molta dell’arte commercializzata in Italia serve per pulire i soldi che i collezionisti evadono, il che è sempre meglio per il sistema che mettere i quattrini in Svizzera. E state sicuri che per regolarizzare la cosa non basterebbe certo l’Iva al 4% come da più parti si chiede.