
Non vedo l’ora di andare alla prossima conferenza stampa di Artissima a Torino per vedere Roberto Cota parlare di arte. Magari non si farà nemmeno vedere, ma lo vedrei proprio bene in mezzo al pubblico fighetto dell’arte, lui che è una verace e schietta camicia verde con belle amicizie artistiche come il concettuale Calderoli (il geniale ma pentito uomo della leggelettoraleporcata, possessore di un maiale dalla facile diuresi nelle vicinanze di moschee), il situazionista principe dei celoduristi (beato lui) Bossi I, ma anche il fu smilzo padano e il posthuman Borghezio (filosofo dal raro e raffinato eloquio).
Se nelle parole dell’ex governatrice Bresso Artissima stava diventando sempre più un’occasione culturale con taglio meno elitario, simile ad un festival, non vedo l’ora che Cota proponga di trasformarla in Bagnacaudissima.
Ho i brividi.
Se nelle parole dell’ex governatrice Bresso Artissima stava diventando sempre più un’occasione culturale con taglio meno elitario, simile ad un festival, non vedo l’ora che Cota proponga di trasformarla in Bagnacaudissima.
Ho i brividi.