Categoria: cultura

Ratzi sgamato a copiare!

Il Papa è stato in visita a Praga e ha fatto ieri il suo bel ragionamento spiegando che “il comunismo è basato sulla menzogna”. Certo, non ha torto se si riferisce alla dittatura, ma ogni dittatura ed ogni potere assoluto sono inevitabilmente costruiti sulla menzogna. Dove sta la novità?
Comunque ti abbiamo sgamatoRatzi, sappiamo da chi hai copiato quel discorso! Vi ricordate chi ha incontrato il Pontefice in aeroporto a Roma? È proprio lui… Caro Papa, certo che però potevi almeno evitare di copiare proprio dall’ultimo della classe…

Montesquieu e San Gennaro

«C’è infatti un altro mago […]. Questo mago si chiama il Papa. Egli riesce a far credere che tre e uno sono la stessa cosa, che il pane che si mangia non è pane o che il vino che si beve non è affatto vino, e mille altre cose di questo genere».*
Dimenticava il buon barone l’ampolla col sangue di San Gennaro, agitata dagli arcivescovi napoletani tre volte all’anno col vigore con cui un adolescente mascolo trova il proprio solitario piacere.
Che bravi però, i maghi che praticano dentro le chiese.

*C.L de Montesquieu, Lettere persiane, tr. it. di G. Alfieri Todaro-Faranda, Milano, Rizzoli, 1984.

Hitler, la madre di dio e i cani che abbaiano

Tutti d’accordo a Verona. Il vescovo, il rabbino capo, il sindaco Tosi: “Quell’opera è blasfema”. Il colpito della scomunica è Giuseppe Veneziano, colpevole di avere presentato ad ArtVerona un olio in cui la madre di dio è in compagnia non del consueto bambino ma di un piccolo Hitlerino in divisa.
Apriti cielo, polemica automatica e vai col liscio. Ovviamente, tutti concordi, i religiosi che abbaiano dal loro pulpito e pure il rottweiler leghista che guida la città. Zum pa pà, zum pa pà!
Non entro a discutere sul valore artistico dell’opera, ma in un paese normale avrebbe semplicemente fatto ridere per il contenuto irriverente o aprire un dibattito sul ruolo della Chiesa nel periodo nazista (anzi caro vescovo, perché non ne parliamo?). Avrei confidato qualche risata anche da parte della comunità ebraica, che invece troppo spesso è attenta quasi solo a custodire i segni della persecuzione subita.
Bello, bellissimo. Almeno ridiamo noi, di tutti. E di gusto.

Narcisi critici di se stessi

Ho scritto di un progetto fotografico in cui c’è pure un mio ritratto. Non sono riconoscibile, e questo mi consola, dato il fatto che la foto è stata utilizzata per una campagna promozionale: si tratta di Comodamente, un festival culturale. Forse deontologicamente non è il massimo, ma talvolta bisogna pure essere nelle cose, ravanare nel magma e sudare insieme alle persone, senza fingersi distaccati investigatori dell’altrui verità. D’altro canto ABO dei migliori tempi docet, e conviene che tutto questo lo si impari.
Basta con i fighetti che si vantano della loro esimia sapienza ricercando approvazioni per il loro narcisismo distaccato. O si ama o si odia (o si è indifferenti): non nascondiamoci dietro le parole con alchimie verbali.
E viva la critica militante. Quella di qualità -non la mia, certo- per cui si rischia anche di bruciarsi il culo mostrando la propria faccia.

Comodamente festival

Sto lavorando come un pazzo per un festival di cultura contemporanea, si chiama COMODA_MENTE, a Vittorio Veneto. Lavoro duro, ospiti, volontari, casini da sistemare. Ma il pubblico c’è e fa coraggio. Si può perfino tollerare di dormire 4 ore per notte. Fanculo chi non crede alla cultura in questo paese!

Mike Bonanotte

Mr. Quiz non c’è più. Pace all’anima sua, condoglianze e tutto il resto. Ora cominceranno le celebrazioni. “Quanto bravo era…”, “ma perché non l’hanno fatto senatore?”, si sentirà dire. Aiuto. La sua figura occupa un posto sproporzionato in Italia, essendo lui l’incarnazione del nazional-popolare che ha trionfato sulla possibilità di fare della televisione d’intrattenimento che non fosse da gente decerebrata (e naturalmente la sua figura è centrale nella nascita del modello culturale delle TV di Berlusconi, che il servizio pubblico non ha opportunamente contrastato). Il modello è quello che si possono fare i soldi, ma soprattutto realizzare i propri sogni, rispondendo a quiz cazzate micidiali, risolvendo rebus o semplicemente adoperando i pannolini marca vattelappesca per contenere la cacca e le abbondanti pisciatelle del proprio neonato. Wow, ho i brividi. Allegria! e Santo subito.

Calalascure su Calatrava

L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha emesso ieri una sentenza nella quale si giudica “non pienamente funzionante” il ponte progettato da Santiago Calatrava per Venezia. In maniera particolare, per il collaudatore vi sarebbero “una serie di riserve affatto secondarie sulle condizioni di sicurezza in esercizio dell’opera, tanto da non potersi escludere anche interventi tempestivi per ripristinare i livelli di sicurezza minimi della norma”. Beghe insomma, e vedremo se il Comune – che fortemente ha voluto che questa opera venisse realizzata – lascerà perdere o affilerà le armi.
Nella pratica il ponte risulta molto bello, ma sostanzialmente inopportuno in un contesto in cui non mancano le emergenze architettoniche. Il buono spunto (che avrà difficoltà ad essere imitato in un paese in cui le Soprintendenze sono un cancro per lo sviluppo di un architettura e seria e adeguata ai tempi) è che in un contesto storico sedimentato si può intervenire con del nuovo.
Per il resto – ma il mio è un commento soggettivo da utente – è angosciante fare quel ponte, dato che gli scalini hanno porzioni traslucide alterate ad altre opache che ingannano la vista, e poi, poiché il progetto è stato pensato le dimensioni della pedata non costanti costringono a guardare continuativamente a terra. Manca insomma quella euritmia che è caratteristica dei ponti veneziani, mentre si avverte chiaramente l’impatto della tecnologia e dei nuovi materiali.
Speriamo invece che sia l’occasione per un po’ di dibattiti sul futuro dell’architettura…

Il topo che si pappa l'Uomo Ragno

E’ notizia di stamattina che la Disney ha acquistato la casa di produzione Marvel. Topolino insomma si mangia l’Uomo Ragno, Iron Man e i Fantastici quattro in un sol boccone e si candida in una posizione mondiale ancora più elevata di gestione di contenuti d’intrattenimento. Il che sarebbe solo economia, se non avessero a che fare con l’immaginario di una buona porzione di Occidente.
Che dite? Tiriamo fuori del formaggio e proviamo a catturare il topastro?
Forse forse però il problema vero siamo noi. Ma che immaginario abbiamo con sorci, paperi e uomini aracnoformi?