Di Michelangelo infatti in mostra il visitatore trova le sue corrispondenze con amici e familiari, con l’aggiunta di qualche disegno. Materiale cioè di una certa complessità biografica e probabilmente destinato ai soli esperti, dato che il grande pubblico difficilmente ha il grado di conoscenza tale per inerpicarsi nel terreno in cui si avventurano storici e addetti ai lavori.
Cui prodest? A mio avviso una mostra di questo tipo non andava fatta e sarebbe bastato un bel libro. Nella pratica si vende il nome “Michelangelo” senza poi preoccuparsi che il prodotto sia realmente formidabile e a portata del pubblico. Avrei invece preferito opere o solo disegni, magari con un punto di vista forte su uno dei più grandi artisti della storia. Invece sono solo soldi buttati per fare una mostra sulla coda lunga del mito.