Una vittima della crisi

In un laconico comunicato stampa inviato qualche ora fa, la Fondazione Musei Civici di Venezia ha reso noto che, dopo il dietrofront della Regione Veneto a sostenere la mostra che avrebbe dovuto celebrare i cento anni dal Manifesto Futurista (i soldi sembra siano destinati agli indennizzi per gli straordinari fenomeni meteorologici del mese di luglio), l’istituzione lagunare “pur rammaricandosi dell’opportunità perduta, del lavoro scientifico e organizzativo vanificato e del danno culturale ed economico per la città, ritiene di non potersi assumere interamente i rischi di un’impresa di portata internazionale”. Detto in soldoni: non possiamo permettercelo.
Insomma, checché ne dica il Cavaliere coi tacchi a spillo, la crisi c’è e le mostre vengono segate perché i fondi agli enti locali scarseggiano. Ma è veramente un’occasione mancata o alla fine è meglio così? Capisco l’aspetto turistico e l’impegno ed il lavoro delle persone. Ma a livello di opportunità ci serviva un ennesimo mostra sul Futurismo? O piuttosto bisognava evitare di fare le cento iniziative espositive sul movimento – una per ogni campanile – che si sono registrate in tutto il nostro territorio nell’ultimo anno? Quanti soldi sprecati per una mancanza di coordinazione a livello nazionale, quando bastavo un paio di mostre valore! Ricordate ad esempio Futurismo & Futurismi curata da Pontus Hulten a Palazzo Grassi?
Come girano le mie balle plastiche

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