Dicono che Il Corriere della Sera sia il più importante quotidiano del nostro paese. Al di là del fatto che usare la parola paese per l’Italia pare esagerata, il quotidiano Rcs non perde invece l’occasione per dimostrarsi l’organo della cattiva borghesia italiana. Quella insulsamente conservatrice e che malpensa, poiché difendere i propri interessi vale ben di più di amministrare e mettere in piedi una nazione, di esserne cioè quella che pomposamente una volta si diceva “classe dirigente”.
Che dire ad esempio del pezzo dell’altro ieri di Ostellino su l’insostenibile leggerezza dello stato sociale, prontamente confermato nella tesi dalla pen(n)a puntuta di Panebianco? O della posizione prona alla Maria Goretti (ben più dirette le prese di posizione della Stampa o di Repubblica) in merito al bavaglio che il Parlamento sta mettendo alla stampa?
Massì, non rompiamoci le palle a dare la caccia agli inquisiti e a fare i reporter d’assalto, deve pensare De Bortoli. Siamo il quotidiano più letto, abbiamo amici importanti tra i grandi che lombardi che contano e consiglieri d’amministrazione che non vogliono casini. Per piacere stiamocene seduti a pranzare con il sushi e bollicine della Franciacorta. E per l’amor di dio non si racconti che l’aria è ammorbata dei peti di una classe politica vergognosa. E per rispetto del bon ton, teniamoci stretto il bavaglio(lo).
Mi viene il vomito.