Roboante bocciatura della nomina di Supersgarbi alla Soprintendenza di Venezia. La Corte dei Conti, cui aveva ricorso la UIL, si è opposta alla scelta del ministro Bondi poichè esistevano già internamente all’amministrazione figure con i requisiti (nella fattispecie Fabrizio Magani, già reggente nella città lagunare, e Isabelli Lapi, del fiorentino Opificio delle Pietre Dure) e la procedura di eccezionalità con cui è stato assegnato l’incarico al chiacchieratissimo critico ferrarese non avrebbe delle ragioni sufficienti.
Insomma il classico fatto di procedura e discrezionalità. Niente invece contro l’opportunità di assegnare l’incarico ad un dipendente di stato infedele e già condannato. Scommettiamo che alla fine l’avrà vinta il prepotente Vittorio?
Disgusto a go go.
Insomma il classico fatto di procedura e discrezionalità. Niente invece contro l’opportunità di assegnare l’incarico ad un dipendente di stato infedele e già condannato. Scommettiamo che alla fine l’avrà vinta il prepotente Vittorio?
Disgusto a go go.