
Appuna passato qualche mese che un anche Padova, la città che conserva due tavolette del Zorzon, avrà la sua mostra sul maestro veneto presso il Museo degli Eremitani. Il pretesto è una nuova interpretazione della celeberrima Tempesta, della quale si propone una lettura differente e nuova rispetto alla tradizione. Il che, a nostro avviso, considerato che sono passati solo quattro mesi dalla chiusura dell’esposizione precedente, ci pare assolutamente esagerato e fuori luogo. Fuori luogo perché la mostra è a meno di cinquanta chilometri di distanza dalla precedente, ed esagerato perché per una proposta scientifica di questo tipo sarebbe bastato un convegno.
Il costo opportunità di questa mostra è poi elevatissimo. Cosa si poteva fare con tutti quei quattrini – che proprio pochi non sono – per restaurare altre opere antiche o sostenere i giovani artisti emergenti? E invece no, siamo solo in grado di fare celebrazioni di morti celebri (il 2010 è il cinquecentenario della morte). Di costruire il futuro non c’è proprio voglia.