Gli auguri? Solo se personali

Penso di aver ricevuto quasi duecento email generiche (cioè intestate a più destinatari) di auguri, buone feste, buon anno et similia da gallerie, uffici stampa, musei e quant’altro la tassonomia del mondo dell’arte rende possibile. Preso di corsa, come tante persone in questo momento dell’anno, non li ho praticamente letti né li ho considerati come una forma di attenzione. Semplicemente si ricevono, come automaticamente si riceve un messaggio distribuito da una qualsiasi mailing list.
Oggi però ho ricevuto anche dei biglietti d’auguri in forma cartacea, in cui delle care persone mi hanno scritto un messaggio personale. Davvero è un’altra cosa la carta e la penna. Se per il lavoro è il massimo d’efficienza, come strumento che deve comunicare un gesto d’attenzione l’elettronica non funziona proprio.

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