Una volta l’agosto coincideva con il vuoto delle città. Fabbriche ed uffici chiusi o aperti per graziadiddìo, ospedali ridotti al minimo, traffico nelle città inesistente.
Ora, progressivamente, tutto questo non capita più. Un po’ perché il modello produttivo sta cambiando, un po’ perché i luoghi stanno vivendo un trapasso antropologico, ed ovviamente la crisi economica. Incontro sempre più spesso persone che lavorano ad agosto, la maggior parte per necessità, qualcuno per snobismo intellettuale. Non so se sia un bene o un male. Spero solo che qualche auto di meno la canicola ci permettano di prendere tutto con calma caraibica.